(...prologo…)
Da quello che ricordo non ho mai dato troppo peso al trasferimento a Milano, era per motivi di studio, ero costretto a farlo. L’unica cosa abbastanza certa, che anche i miei familiari mi confermano, è che non ero per niente attratto dalla scelta di questa città, errore che commettono molti meridionali. Fortunatamente l’accademia che avevo selezionato era presente solo a Milano.
(...piano-sequenza…)
Non mi sento di appartenere a un luogo. Non mi sento un fuori sede. Non sento di essermene andato dalla mia “terra”. Mi sento cittadino di Milano come lo sono di Lecce e come spero di diventarlo di tante altre città. Vorrei eliminare questo sentimento quasi patriottico del proprio territorio che porta a una chiusura di pensiero, uno degli aspetti bui del meridione.
Valorizzare il luogo di origine significa ben altro, non è solo sentirsi parte di quel luogo amandolo incondizionatamente e rimpiangendo costantemente i giorni vissuti. In quanto artista sento di poter valorizzare la mia terra in altro modo, estrapolando la sua bellezza e farla conoscere all’estero, esaminando gli aspetti critici della società e delle istituzioni presenti, cercando di cambiare veramente le cose sbagliate, avendo un altro punto di vista. Come molti dicono “quando cambi città impari veramente ad amare quella di origine”, anche per me è stato così. Ho capito quanto fosse grande e maestoso il Salento, quanta bellezza ci sia nelle sue città e ho anche scoperto - sentendone la mancanza - la vera potenza della natura presente in quel territorio. Ho imparato ad amare Lecce, ma anche ad amare Milano.
Come vi dicevo sono venuto qui per cominciare i miei studi accademici. Sono molto soddisfatto di quello che (spero) sarà il mio lavoro, e per questo devo ringraziare il processo che ho compiuto in questi anni. Sono un media artist. Mi occupo della creazione e della progettazione di opere d’arte immersive grazie all’utilizzo della tecnologia, come installazioni video, luminose, audiovisive. Credo che ogni elemento della vita di ognuno di noi serva per costruire qualcos’altro, di conseguenza anche la scelta di venire a Milano ha generato il giusto percorso del mio obiettivo (in quei tempi a me sconosciuto).
Inizialmente vedevo irrealizzabile una mia opera nel territorio salentino. Forse perchè mi bloccavo prima ancora di provarci, come se sentissi l’impossibilità solo anche nel pensarci. Ora questa mia idea è un po’ cambiata, forse perché in questi anni ho maturato diverse conoscenze nella scena artistica salentina.
(...epilogo...)
Scrivo questo per ricollegarmi al discorso iniziale: valorizzare il mio territorio. Infatti sarò ben felice, appena possibile, di portare e/o realizzare una mia installazione audiovisiva nel Salento; o meglio ancora riuscire a dare vita a un progetto/evento che sprigioni "bellezza luminosa”.
Il secondo punto di valorizzazione si esprime ancora attraverso le mia arte, che necessita di una grossa base di ricerca scientifica (o di altro genere). Quello che vorrei fare è estrapolare degli aspetti di ricerca interessanti ed esporli, quindi raccontare la mia terra, in una modalità innovativa in modo da sensibilizzare il pubblico salentino.
Cercherò di raccontare la vera magia, la vera essenza di un territorio così lucente.
Autore
Giorgio Funaro
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