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  • Immagine del redattoreAss. Tramoontana

NELLA MATRIOSKA "RUSSIAN DOLL"



(… teaser …)


Vi è mai capitato di avere la sensazione che ciò che state vivendo sia già successo? Non solo in un sogno o in un ricordo passato e lontano, ma ieri, l’altro ieri, il giorno prima ancora: insomma, non un déjà vu, ma l’eterno ritorno di un giorno qualunque.


(… intercut …)


Nadia ha trentasei anni, è il giorno del suo compleanno e prova esattamente le stesse sensazioni. È la sua festa, si sente un po’ spaesata. Ciononostante, riesce a lasciarsi alle spalle il presentimento che qualcosa sia già accaduto e continua la sua vita: parla con le amiche, incontra un uomo divorziato, lo seduce parlandogli di filosofia e ingegneria, va via con lui, finché non viene investita da un taxi. Poi i suoi trentasei anni vengono sbalzati in avanti e in mezzo alla strada (su e fuori, direbbe Willy Wonka) insieme al suo sarcasmo, le sue dipendenze da alcool e droghe leggere (e non), i suoi ricordi. Tutto è finito, ma il caso sembra voler qualcosa di diverso per lei.

Nadia ha trentasei anni il giorno in cui si guarda allo specchio e, proprio come in un déjà vu, si risveglia esattamente nello stesso punto da cui tutto è iniziato: si guarda intorno, si tocca la faccia, crede di essere morta (e non lo è), rivive le stesse situazioni con le stesse persone e le stesse parole della notte precedente, muore persino – di nuovo, ma non più sotto un taxi – e di nuovo si risveglia nello stesso posto, in bagno.

Nadia ha trentasei anni e il giorno del suo compleanno sembra ripetersi uguale ogni volta, almeno per le prime sei, sette volte. Poi qualcosa inizia a cambiare per sottrazione: diminuiscono gli oggetti, i pesci, le persone, le cose da fare e si ritorna sempre nello stesso punto in bagno e davanti allo specchio, fino a quando qualcuno compare con colori diversi, carattere diverso, persino musica diversa e tutto questo si intreccia nel groviglio di capelli e problemi di Nadia.




(… focus …)


Nadia ha trentasei anni e la sua serie è Russian Doll, porta il nome di una matrioska e forse il senso stesso della narrazione è aprirsi, guardare dentro se stessi per ritrovarsi, mettersi in sesto e ripartire; non a caso il messaggio lanciato dagli episodi è lo stesso che la protagonista e sceneggiatrice Natasha Lyonne vuole trasmettere: Nadia ha trentasei anni come Natasha, entrambe hanno la stessa storia di vita e gli stessi evidenti problemi con le relazioni, entrambe provano ad affrontare i problemi perdendosi in una dolorosa spirale che le porta sempre più giù e nel passato.

Nadia è la protagonista principale di una miniserie da otto episodi che tiene incollati allo schermo dall’inizio alla fine. Nonostante lo spoiler madornale con cui inizia (sappiamo già dai primi nove minuti che lei muore), diventa interessante capire perché questo succede e cosa può fare per evitarlo.

Motore degli eventi è un gatto, Oatmeal, che Nadia continua a dire di aver perso e che rivede poco prima di morire. Grazie al suo amico peloso, e con l’aiuto di amiche e altri personaggi, Nadia cerca continuamente di mettere a posto la sua vita. Prova a comprendere qualche meccanismo in più di un gioco che stavolta non ha progettato lei e che non sa come finisce (un po’ come lo spettatore di Bandersnatch).

Si riesce a scoprire solo guardandoci dentro, sperando che le ossa di pollo non siano nei paraggi.


(… credits …)


Per approfondire: https://giuliaspada52.wixsite.com/russianmarcewebsite



Autore

 

Giulia Spada

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